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Faccio sesso in aula studio, in biblioteca. Faccio sesso su un Flixbus per Padova. Faccio sesso, ovviamente – e come tutti del resto, in camera da letto: la mia, ma anche quella di Giulio. Ormai non mi nascondo più: faccio sesso dappertutto. Delle volte vedo che la gente mi fissa mentre lo faccio ma appena eh subito distoglie lo sguardo, per l’imbarazzo – il loro, non il mio, sia chiaro. Il mio non l’avranno mai; cerco comunque di non incrociare mai i loro occhi perché ci sarebbero troppe cose da spiegare a quel punto. E ritorno a lavorare a Rekles 6.
Ogni tanto, però, capita come se un pensiero, un pensiero piccolo piccolo, mi distraesse durante il mio lavoro che sì, è vero, si potrebbe dire che in pratica sono circa cinquanta minuti che guardo, più o meno disinvoltamente, una rivista, potremmo dire (anche se noi non lo faremo) pornografica – Ma con tantissime parole e tanti articoli interessanti, ti giuro mamma ed è solo per una ricerca eh, per capire come si fa, come si faceva una volta, quanti modi ci sono per farlo e Ognuno è libero di farlo come preferisce! ma allora perché Dio, perchè la Gente, perché Orban? Che a sedici anni non vedevi l’ora di dirlo il giorno dopo a scuola: Ma tu l’hai mai fatto sesso?
Ogni tanto capita che quel pensiero piccolo piccolo si trasformi in eccitazione e allora spingi i maniglioni antipanico e vai in bagno o tiri giù le lenzuola e su la maglietta perché non sia mai che – perché sono un po’ di giorni che comunque tu e quando so un po’ di giorni che comunque tu di solito arriva più lontano – e vai su uno di quei siti là che ci siamo capiti. Passi del tempo a guardare tutto, a fare mercimonio di corpi, a decidere chi merita e chi no. Dividi per categorie, per etichette, passi dalla tab uno alla tab sette in un attimo e di colpo Ancora qui stai? che te lo tieni in mano da venti minuti ormai e ancora non hai trovato nulla, ma forse è perché non sai bene cosa cercare, perché sei una di quelle persone che a sedic’anni rispondeva Sì (ingenuamente) e non si è mai davvero chiesta cosa fosse il Sesso.
Che provocatoriamente il titolo di questo numero è al singolare quando i sessi sono di più, più di uno, più di due – semplicemente di più che a contarli, ancora una volta, si finisce col dare etichette e passare da una tab all’altra quando ormai l’abbiamo capito che il sesso non è il porno, che il sesso è un di più e che stiamo ancora aspettando le parole giuste per raccontarlo.